A fianco dell’ottimismo realistico, di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente, dobbiamo introdurre un secondo elemento, in grado di sostenerlo nel tempo, ma anche di dare la spinta alla ricerca di tutte le energie necessarie per affrontare le difficoltà del periodo e a costruire le azioni necessarie per il superamento della crisi stessa:
La speranza
Proprio lei: il secondo punto del nostro quartetto.
Costruisci una speranza radicata – Investi nella forza di volontà e nei comportamenti che mantengono viva la fiamma della speranza.
Per coltivare la speranza bisogna darsi obiettivi sostenibili e che stimolino il ricorso alla forza di volontà. In una situazione di crisi, abbiamo bisogno di definire obiettivi a breve termine che siano significativi, motivanti e adeguati alla situazione in essere.
Non possiamo definire obiettivi di medio/lungo periodo, se il futuro non è minimamente definito. Il contesto è troppo variabile, fluttua di giorno in giorno; più che definirlo liquido, potremmo definirlo aeriforme, invisibile e impalpabile, proprio come il virus stesso. Una metafora al limite del realismo!
Il secondo passo consiste nel radicare gli obiettivi immediati generando almeno tre percorsi per arrivarci. La creatività innescata dal processo generativo aumenta la convinzione fiduciosa che abbiamo l’agilità, la flessibilità e l’ingegnosità per adattare la via da seguire, man mano che gli eventi emergono o mutano con rapidità.
Non è solo questione di riconoscere gli ostacoli e gli eventuali facilitatori, permettendoci di rimanere sul percorso definito cambiando alcuni particolari, ma di mantenere un atteggiamento mentale pronto anche alla eventuale ridefinizione, in corso d’opera, del percorso stesso.
Ma vediamo ora il terzo elemento fondamentale del nostro percorso di Coaching al tempo della crisi:
L’efficacia
Coltiva costantemente l’efficacia – Sostieni la convinzione e fai scelte e azioni che ti permettano di avere successo in ogni fase del viaggio.
Una scarsa sicurezza rallenta o interrompe l’azione, mentre una sana fiducia la innesca e la sostiene. Assicurati di creare, ogni giorno, sequenze di azioni che siano un tratto attivante piuttosto che un possibile fattore scoraggiante. Se hai bisogno di coltivare la fiducia, più difficile è la sfida, più piccoli dovranno essere i singoli passaggi sequenziali. Aiuta te stesso e le persone con cui vivi o lavori a riflettere su ciò che aumenterà la fiducia (chiedi “cosa ci vorrà per migliorare la tua fiducia in un risultato positivo”) in modo che ogni giorno, o anche ogni ora, porti trazione e progressi piccoli ma percettibili. Celebra, calorosamente, piccoli passi avanti per ancorare la fiducia, quando dovesse dimostrarsi fragile.
(fine parte 2 di 3) –